L'ospitalità si trasforma: nascono strutture versatili, in grado di intercettare target diversi
L'hotel di vecchio stampo lascia il posto a una struttura lifestyle e ibrida, uno spazio aperto che fa della contaminazione tra interno ed esterno la sua peculiarità e garantisce ai suoi ospiti esperienze particolari e uniche, in relazione con l’ambiente e il vissuto locale
CONTAMINAZIONE. Sembra essere questo il concetto chiave che caratterizza la nuova idea di ospitalità, sia essa declinata in boutique hotel, o in palazzi storici, oppure ancora in strutture 'mixed-use'. Contaminazione come continuo interscambio tra interno ed esterno della struttura, che si apre alla cittadinanza ma, nel contempo, accoglie gli ospiti come una seconda casa. Ma anche come continuum tra vacanza e lavoro, con i soggiorni che possono anche dilatarsi nel tempo e le sistemazioni che si rimodulano per adattarsi al mix tra leisure e business. I NUOVI CONCEPT "Il settore alberghiero sta vivendo una vera e propria rivoluzione" sostiene Philippe Sourdois, managing director di Tétris Italia, società del Gruppo JLL specializzata in progettazione e realizzazione di spazi di lavoro e alberghieri che si è occupata, tra l'altro, della riqualificazione del The Hoxton, Rome. Il nuovo concept ha un nome: Open House. A farlo suo, tra gli altri, il voco Venice Mestre - the Quid, che aprirà i battenti il 31 marzo. "Come il nostro voco Milan-Fiere - spiega Luca Boccato, a.d. di HNH Hospitality - anche la nuova struttura si caratterizza per la sua spiccata vocazione alla socializzazione, con un forte rilancio delle zone comuni e un'apertura degli spazi alla clientela esterna". Un continuo interscambio tra clienti e cittadinanza che è anche l'obiettivo di Cloud 7 Hotel Roma, il nuovo boutique hotel lifestyle che segna il debutto europeo di uno dei brand del Gruppo Kerten Hospitality. "Spingeremo i clienti a utilizzare al massimo gli spazi comuni - spiega Theo Bortoluzzi, responsabile dello sviluppo del gruppo in Europa -, da vivere insieme ai romani attraverso eventi culturali che li aiuteranno a immergersi nel tessuto vivo della città". E di esperienze local parla anche Lorenzo Giannuzzi, fondatore di Palazzo Doglio a Cagliari, oltre che a.d. del resort sardo Forte Village. "Il solo soggiorno non basta - sostiene -, occorre saper costruire un'esperienza. All'interno di Palazzo Doglio, ad esempio, c'è il presidio di un'agenzia di viaggi che assiste i nostri ospiti organizzando per loro itinerari culturali e gastronomici, come quelli alla scoperta della Cagliari vecchia". LE DIMORE STORICHE E LA CONTAMINAZIONE , dicevamo, è anche proporre agli ospiti l'esperienza di una struttura che offra al contempo servizi da cinque stelle e il fascino intramontabile della dimora storica. È il caso di Passalacqua, la villa all suite sul lago di Como che aprirà a giugno e che, non a caso, la proprietaria Valentina De Santis trova riduttivo definire 'boutique hotel': "Quest'ultimo - spiega - per sua natura ha facilities e servizi limitati dagli spazi piccoli, mentre invece Passalacqua è esattamente l'opposto: un hotel con pochi ospiti, ai quali però è in grado di offrire ampi spazi e moltissimi servizi". Innumerevoli gli esempi di palazzi storici che si ripropongono come eccellenze dell'ospitalità alberghiera: da Palazzo Sozzini-Malavolti di Siena, il cui progetto è al vaglio della Soprintendenza, a Palazzo Garzoni di Venezia, che aprirà sotto le insegne di Almae Collection il 1 aprile con 4 appartamenti extralusso. E poi c'è chi, come il Gruppo UNA, ha fatto del nuovo concetto di ospitalità una linea di prodotto: UNA Esperienze Luxury Apartments e Villas. "Le esigenze di soggiorno sono mutate - spiega Fabrizio Gaggio, direttore generale del Gruppo UNA - e abbiamo voluto rispondere prontamente e ampliare la nostra offerta di strutture sul territorio". Anche Radisson si è lanciata nel segmento dei Services Apartments: "L'apertura dei primi appartamenti a Cortina d'Apezzo - sottolinea il president Emea di Radisson Hotel Group, Chema Basterrechea - si è già rivelata di enorme successo". In hotel come a casa, dunque,purché sia di lusso. Potrebbe essere questo lo slogan di Baglioni Hotels, che aprirà a Milano - "una destinazione essenziale per la nostra collezione" come spiega il ceo Guido Polito - una struttura dal titolo emblematico: Casa Baglioni. Trenta tra camere e suite, un ristorante firmato dallo chef stellato Claudio Sadler e un plus di non poco conto: l'ingresso nella prestigiosa collezione dei The Leading Hotels of The World.
Spunti decisamente interessanti in un mondo in perenne e dinamico cambiamento.
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